Ischia: Dopo aver fatto la spola da e verso Ischia per il normale rifornimento e per il trasporto passeggeri che approdavano sui nostri lidi ora è divenuta una nave da diporto extralusso. Così il “Bastimento” simbolo di un epoca e di una cultura ora si lascia ammirare mentre costeggia per altre finalità la terra che prima fu suo punto di riferimento per i collegamenti al continente
Oltre la legge di gravità che preme verso il basso, esiste in natura una spinta verso l’alto. Si trova nelle correnti ascensionali, nel fuoco, nell’albero che sale dalle radici a farsi spazio in aria, esiste ancora un attrazione opposta ai fondali, si trova in tutti i mari, gli oceani, i laghi e i fiumi, che insieme alle maree, danno una forza opposta a quella terrestre. Grazie a questi principi, grazie alla galleggiabilità, da tempo immemore, esistono le imbarcazioni, di qualunque forma e tipo a seconda delle esigenze, e dei tempi in cui sono vissute.
A volte alcune di esse riappaiono dopo decenni, come le comete riappaiono nella volta celeste. Per qualche giorno il “Principessa di Piemonte” è stato di nuovo ad Ischia, sulle rotte della memoria. Ed è subito stata per i conoscitori e per chi ne ha riconosciuto la sagoma all’orizzonte, un’emozione ineguagliabile. Lo storico Piroscafo della Reale Società di Navigazione torna, così, a solcare i nostri mari. E dunque, come dicevamo, ci sono “mostri sacri del mare” che riappaiono,magari con scopi diversi, ai quali si associano mete diverse, ma sempre in loro riappare lo spirito divino di un binomio perfetto, con due soli parametri, leggi della natura e la bravura nell’arte dell’uomo ed infine il particolare attaccamento, l’affetto…il sentimento di chi abituata a scorgerla all’orizzonte, a servirsene a “stargli accanto” la sente parte di se e della sua natura. Dopo aver fatto la spola da e verso Ischia al comando dell’ufficiale Criscuolo Salvatore per il normale rifornimento e per il trasporto passeggeri che approdavano sui nostri lidi, ora è divenuta una nave da diporto extralusso. Così il “Bastimento” simbolo di un epoca e di una cultura ora si lascia ammirare mentre costeggia per altre finalità la terra che prima fu suo punto di riferimento per i collegamenti al continente. Un fatto, circostanze, per le quali sembra quasi che nel complesso e nel palpito delle emozioni “l’umanità”, destini taluni segni distintivi del suo processo evolutivo come sono stati tali mezzi di trasporto galleggianti, come fu per le montagne, a dimora delle “divinità”, di quelle divinità consolazione e sollievo delle sue paure, dalle quali non è riuscito a tenersi a distanza, per tenerle quale simbolo e archetipo di vita. Attenendosi a questo strano postulato il piroscafo una volta battello necessario per i collegamenti vitali con la terraferma ora è divenuto simbolo di vita agiata ed extralusso, impiegato per crociere e viaggi di piacere anche verso quelle terre un tempo raggiunte per umili traffici commerciali. Ma quale il significato di certe apparizioni, oltre ogni teorema matematico e naturalistico, come quello che può essere il sole di mezzanotte o l’alba boreale? nessuno lo può dire con certezza, una cosa è certa però, è proprio lei, quella splendida imbarcazione che prima di circumnavigare la nostra isola ha stazionato all’ombra del castello d’Ischia, mostrando tutto il suo fascino, la sua bellezza che supera lo scandire del tempo, proiettandola in un fascio di luce che riempie i cuori di una dolce nostalgia di chi l’ha riconosciuta. Poiché da subito si è mostrato davanti agli occhi l’immagine di quel superbo Piroscafo mostrato in un poster agli inizi del secolo scorso, dove negli androni delle stanze di Palazzo Bellavista a Casamicciola è quasi il preambolo della descrizione dei tempi passati. Quel magnifico bastimento, dalle caratteristiche più uniche che rare, con qualità marinaresche e di navigabilità dovute a forme strutturali e non grazie all’ausilio di strumentazioni elettroniche e meccaniche, prua oceanica, poppa stellata, impavesata a sostegno di capo di banda in mogano, pontatura in tek, i colori rigenerati come quelli dell’anno di costruzione:, begie, ottenuto dalla mescolatura del bianco avorio con il giallo paglierino e a fare da cornice del tutto il fumaiuolo con la fascia superiore rosso ciliegia riportato con la linea di categoria fino all’altezza di riva dell’albero di trinchetto. Un tempo, egli quotidianamente stazionava in rada di fronte all’imbarcadero di Casamicciola, dove gli uomini della carovana portuale provvedevano a fare da navetta per l’imbarco e sbarco delle mercanzie, prodotte in forma pari alle merci di acquisto, proprio perché un tempo ricca era la produzione delle esportazioni, dai prodotti unici ed esclusivi in terracotta, realizzate con la creta della cave dell’Erbaniello e trasportati a spalla fino alle mattonaie di “Gerolmino” sul lido di Perrone, alle splendide realizzazioni in raffia e dove non mancava mai in ogni carico che partiva il “Nettare degli Dei” l’eccellente vino d’Ischia tanto apprezzato dappertutto. Mentre ad arrivare quali semplici turisti, nella cittadina termale, erano personaggi oggi riportati su rotocalchi e stampe internazionali, come scrittori e compositori del calibro di Edoardo Nicolardi. Oggi, dopo circa un secolo, proprio come una cometa riappare all’orizzonte in tutto il suo fascino, il mercantile torna a solcare i nostri mari, a navigare spassionato le nostre acque. Con a bordo quale carico poco importa, ma in un periodo in cui “Goletta Verde” si presenta attorno le nostre coste come se stesse attaccando dei pirati all’arrembaggio del territorio, in un periodo in cui alberghi costruiti a picco sul mare pregiudicano la stabilità dei costoni, in un periodo in cui le acque territoriali che bagnano i nostri lidi, vengono per l’ennesima volta relegate all’ultimo posto delle località turistiche a causa del notevole inquinamento, in un periodo in cui amministrazioni comunali preposte alla guida cittadina si sciolgono come neve al sole, in un periodo in cui l’interesse, il grande burattinaio è sempre al lavoro, forse sarà proprio questo, ciò che trasporta il “Piroscafo Casamicciolese” un carico di natura diversa, un carico che riesca a stimolare le nostre coscienze, le coscienze di tutti, nessuno escluso.
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