Roma: Adorazione eucaristica e giornata Evangelium Vitae
Città del Vaticano, 28 maggio 2013 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, l'Arcivescovo Rino Fisichella, Presidente del Pontificio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, il Vescovo José Octavio Ruiz Arenas, Segretario ed il Monsignor Graham Bell, Sotto-Segretario del medesimo Dicastero, sono intervenuti alla conferenza stampa di presentazione di due Eventi dell'Anno della Fede: la "Solenne Adorazione Eucaristica in contemporanea mondiale" e la "Giornata dell'Evangelium vitae".
La "Solenne Adorazione Eucaristica in contemporanea mondiale" avrà luogo nella Basilica di San Pietro domenica prossima 2 giugno, dalle ore 17:00 alle 18:00, sul tema: "Un solo Signore, una sola fede", scelto per attestare il senso di profonda comunione che lo caratterizza. "Sarà un evento - ha spiegato l'Arcivescovo Fisichella - che per la prima volta si realizza nella storia della Chiesa e abbiamo motivo di definirlo 'storico'. Per un'ora le cattedrali del mondo saranno sincronizzate sull’ora di Roma in comunione con il Papa nell’Adorazione Eucaristica. Abbiamo avuto un’adesione massiccia a questa iniziativa che si è estesa oltre le cattedrali e ha coinvolto intere conferenze episcopali, le parrocchie, le congregazioni religiose, specialmente i monasteri di clausura, e le associazioni". Dalle Isole Cook a Reykiavyk, passando per Cile, Burkina Faso, Taiwan, Iraq, Bangladesh, Stati Uniti d'America e Filippine, le diocesi si sincronizzeranno con l'ora di San Pietro e pregheranno per le intenzioni proposte dal Santo Padre. La prima è: “Per la Chiesa sparsa in tutto il mondo e oggi in segno di unità raccolta nell’Adorazione della SS. Eucaristia. Il Signore la renda sempre obbediente all’ascolto della sua Parola per presentarsi dinanzi al mondo sempre 'più bella, senza macchia né ruga, ma santa e immacolata' (Ef 5,28). Attraverso il suo fedele annuncio, possa la Parola che salva risuonare ancora come apportatrice di misericordia e provocare un rinnovato impegno nell’amore per offrire senso pieno al dolore, alla sofferenza e restituire gioia e serenità". La seconda intenzione di Papa Francesco è: "Per quanti nelle diverse parti del mondo vivono la sofferenza di nuove schiavitù e sono vittime delle guerre, della tratta delle persone, del narcotraffico e del lavoro 'schiavo', per i bambini e le donne che subiscono ogni forma di violenza. Possa il loro silenzioso grido di aiuto trovare vigile la Chiesa, perché tenendo lo sguardo fisso su Cristo crocifisso non dimentichi tanti fratelli e sorelle lasciati in balia della violenza. Per tutti coloro, inoltre, che si trovano nella precarietà economica, soprattutto i disoccupati, gli anziani, gli immigrati, i senzatetto, i carcerati e quanti sperimentano l’emarginazione. La preghiera della Chiesa e la sua attiva opera di vicinanza sia loro di conforto e di sostegno nella speranza, di forza e audacia nella difesa della dignità della persona”. Il 15 e il 16 giugno si terrà la Giornata dell'Evangelium vitae dal titolo "Credendo abbiano la vita". "Lo abbiamo chiamato l’incontro dell’Evangelium vitae per attestare tutta la grande tematica che si sviluppa intorno all’impegno della Chiesa sulla promozione, rispetto e difesa della dignità della vita umana" - ha segnalato l'Arcivescovo Fisichella - "Papa Francesco presiederà la santa Eucaristia della domenica alle ore 10:30 con tutto il 'popolo della vita' per rivolgere il suo messaggio e la sua attenzione anche ai tanti malati presenti alla celebrazione. Come per gli altri eventi, anche questo seguirà lo svolgimento ormai tradizionale per l’Anno della Fede. Anzitutto, il pellegrinaggio alla Tomba di Pietro, che si terrà nel pomeriggio dalle 14-17, mentre nel contempo chi lo desidera potrà avere il tempo per la celebrazione del sacramento della riconciliazione e dell’Adorazione eucaristica. Nella mattina i diversi gruppi linguistici avranno una catechesi in differenti chiese di Roma". "La sera del sabato 15 alle ore 20:30 si snoderà per via della Conciliazione una fiaccolata silenziosa per richiamare l’attenzione sul tema della vita umana e del suo valore intangibile. Raggiungerà piazza san Pietro dove si concluderà con alcune significative testimonianze. Ad oggi hanno già fatto pervenire la loro consistente adesione diversi gruppi provenienti dall’Italia, Stati Uniti d'America, Germania, Giappone, Ungheria, Romania, Spagna, Francia, Canada, New Zeland, Argentina, Gran Bretagna, Belgio, Slovacchia, Costa Rica, Portogallo e Australia. Saranno presenti famiglie, conferenze episcopali, diocesi, parrocchie, ordini religiosi, seminaristi, organizzazioni umanitarie e sanitarie come l’Ordine di Malta, movimenti, universitari, associazioni dall’Unitalsi alla Croce Rossa, organizzazioni Pro-Life e tanti gruppi e persone che hanno a cuore la promozione e difesa della vita senza una particolare appartenenza associativa o confessionale". Vatican Information Service
Roma: Difendere i diritti dei cristiani nell'area Osce
Città del Vaticano, 28 maggio 2013 (VIS). Il 21 maggio scorso, a Tirana (Albania), il Vescovo Mario Toso, S.D.B., Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, è intervenuto alla Conferenza d'alto livello sulla tolleranza e la non discriminazione (anche in relazione all'educazione dei giovani alla tolleranza e alla non discriminazione nel contesto dei diritti umani), promossa dall'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE). Nella seconda seduta plenaria si è trattato il tema dalla lotta all'intolleranza e alla discriminazione nei confronti dei cristiani e dei membri di altre religioni. "All’ultima Conferenza d’alto livello sulla tolleranza e la non discriminazione, che si è tenuta tre anni fa ad Astana - ha detto il Presule - gli Stati partecipanti si sono impegnati, inter alia, a contrastare il pregiudizio, la discriminazione, l’intolleranza e la violenza nei confronti dei cristiani e dei membri di altre religioni, comprese quelle minoritarie, che continuano ad essere presenti nell’area Osce. Sono stati inoltre invitati ad affrontare la negazione dei diritti, l’esclusione e l’emarginazione dei cristiani e dei membri di altre religioni nelle nostre società. Purtroppo, in diverse parti dell’area Osce gli episodi di intolleranza e di discriminazione nei confronti dei cristiani non solo non sono diminuiti, ma sono addirittura aumentati, malgrado i numerosi incontri e le conferenze sul tema, organizzati anche dall’Osce e dall’Odihr (Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani). "Dispiace, dunque, osservare che in tutta l’area Osce sia stata disegnata una linea divisoria netta tra credenza religiosa e pratica religiosa, sicché spesso ai cristiani viene ricordato, nel pubblico dibattito (e sempre più di frequente anche nei tribunali), che possono credere tutto ciò che vogliono nelle loro case e nelle loro teste, e che possono rendere culto come desiderano nelle loro chiese private, ma che semplicemente non possono agire in base a queste credenze in pubblico. Si tratta di una distorsione deliberata e di una limitazione del vero significato della libertà di religione, che non corrisponde alla libertà prevista nei documenti internazionali, compresi quelli dell’Osce, a partire dall’Atto finale di Helsinki del 1975, passando dal Documento finale di Vienna del 1989 e dal Documento di Copenaghen del 1990, fino alla Dichiarazione commemorativa del vertice di Astana del 2010". "È degno di nota il fatto che, dopo secoli di lotta per la libertà di coscienza, ora, nel XXI secolo, alcuni cittadini dell’area Osce sono costretti a scegliere tra due scenari improbabili: possono abbandonare la propria fede e agire contro la loro coscienza, oppure resistere e affrontare il fatto di perdere il loro sostentamento. Gli Stati partecipanti all’Osce - ha ribadito il Vescovo Toso - devono dunque garantire che si ponga fine all’intolleranza e alla discriminazione nei confronti dei cristiani, permettendo loro di parlare liberamente su questioni che il governo o altri potrebbero considerare spiacevoli, e di agire secondo la propria coscienza sul posto di lavoro e altrove. La discriminazione nei confronti dei cristiani – anche laddove costituiscono una maggioranza – deve essere considerata una grave minaccia all’intera società, e quindi va combattuta proprio come giustamente si fa con l’antisemitismo e l’islamofobia". Vatican Information Service
Roma: Altri atti pontifici
Città del Vaticano, 28 maggio 2013 (VIS). Il Santo Padre: - Ha nominato il Vescovo Rodolfo Cetoloni, O.F.M., Vescovo di Grosseto (superficie: 1.239; popolazione: 134.340; cattolici: 124.936; sacerdoti: 73; religiosi: 50; diaconi permanenti: 5), Italia. È stato finora Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza (Italia). - Ha nominato il Reverendo Jorge Estrada Solórzano, Vescovo Ausiliare di México (superficie: 1.429; popolazione: 8.997.000; cattolici: 8.038.000; sacerdoti: 1.789; religiosi: 7.211; diaconi permanenti: 146), Messico. Il Vescovo eletto è nato nel 1961 a Città del Messico ed è stato ordinato sacerdote nel 1995. Dal 2008 è stato Direttore del Centro di aiuto per i Sacerdoti. Dopo l'ordinazione sacerdotale ha ricoperto i seguenti incarichi: Vicario parrocchiale, Parroco, Decano del VI Decanato en la VII Vicaria, Responsabile della Formazione Permanente del Clero della VII Vicaria e Direttore della Commissione per i Presbiteri dell’arcidiocesi di México. Dal 2008 è Direttore del Centro di aiuto per i Sacerdoti. È stato finora parroco della Parrocchia San Pedro Apóstol nell'Arcidiocesi di México. - Ha accettato la rinuncia all’Officio di Vescovo Ausiliare dell’arcidiocesi di México (Messico), presentata dal Vescovo Francisco Clavel Gil, per raggiunti limiti d'età. Vatican Information Service
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