L’occhio specchio dell’anima |
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NapoliNews - Arte | |||
Scritto da Achille Della Ragione | |||
Martedì 02 Ottobre 2007 22:54 | |||
L’occhio specchio dell’anima Nel corso della vita ci confrontiamo con migliaia di occhi che ci fissano, imparare a dominarli è la segreta ricetta per forgiare una personalità vincente. Tra tante tre immagini sono rimaste indelebili nella mia memoria e spesso le rimembro, sguardi a confronto dei quali ho dovuto timidamente abbassare il mio. Il primo, magnetico quanto irresistibile, è quello di Nureyev, il grande ballerino tartaro, inseguito per anni per mezzo mondo, dal Covent Garden al Lido ed infine raggiunto al Teatro Grande di Pompei in una delle sue ultime esibizioni. Ebbi la fortuna di due poltrone in prima fila e la ventura di incrociare per pochi interminabili secondi le sue pupille di fuoco: un brivido mi percorse scuotendomi le ossa per il luccicore incandescente che emanava dal suo volto di ghiaccio, avvinghiando chiunque osasse incrociarne la vista. La seconda immagine non è umana, ma altrettanto sterminatrice ed ammaliante. Il proprietario è un gorilla dello zoo di New York, situato nel profondo Bronx e tra i più grandi del mondo. In un grande recinto vi erano decine di esemplari, quasi tutti imparentati tra di loro e dei quali gli studiosi, dopo un’attenta osservazione durata decenni avevano identificato attitudini e preferenze, concludendo che si trattava di soggetti socievoli ed intelligenti. Ma resistere agli occhi di Bongo era praticamente impossibile, molti tentarono l’impresa, ma nessuno ci riuscì per più di pochi secondi. Io rimasi letteralmente folgorato ed ancora penso che volesse dirmi qualcosa di importante. Il terzo sguardo è quello di Luca Coscioni, paralizzato completamente e, come è noto, costretto a parlare grazie ad un computer con sintetizzatore vocale azionato dall’ultimo dito che riusciva a muovere. Con voce metallica e già oltretombale ci arringò ad un congresso del partito radicale; parole lapidee che furono accolte da una standing ovation di oltre 15 minuti, un’eternità durante la quale tutti noi ci avvicinammo alla sua poltrona per applaudirlo e per fissare i suoi occhi imploranti, eloquenti e convincenti più di qualsiasi discorso e dai quali ho ricevuto un testamento ideale da portare a termine, una battaglia in favore della libertà di ricerca scientifica e per l’utilizzo delle cellule staminali, nonostante Pannella con le sue corbellerie e le sue prevaricazioni abbia distrutto anni di appassionate battaglie.
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Ultimo aggiornamento Giovedì 12 Marzo 2009 17:21 |