Fatti e misfatti di Napoli |
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NapoliNews - Arte | |||
Scritto da Achille Della Ragione | |||
Sabato 09 Giugno 2007 21:54 | |||
Fatti e misfatti di Napoli Folla delle grandi occasioni per la presentazione nella mitica Saletta rossa, ritornata per una sera ai fasti del passato, del libro di Marco De Marco sulla Napoli da Lauro a Bassolino, una rivisitazione coraggiosa anche se tardiva della storia recente della città, dall’eccidio dei monarchici all’infinita emergenza dei rifiuti. Il parterre dei presentatori era coordinato da Gian Antonio Stella, giornalista del Corriere della Sera sceso dal Nord a miracol mostrare e nel gruppo si salvava solamente lo storico Giuseppe Galasso sobrio e provocatore, mentre i tre rappresentanti delle istituzioni i senatori Umberto Ranieri ed Antonio Polito ed il ministro Nicolais sono stati messi alla berlina da un pubblico rumoroso ed appassionato, da stadio, stipato fino all’inverosimile e nel quale non mancava nessuno degli intellettuali di sinistra e di destra, i quali prima dell’inizio si omaggiavano, si abbracciavano e si baciavano spudoratamente, segno inequivocabile di quel consociativismo che è stato ed è tuttora la vera iattura della città. Sulla discussione aleggiava, mai nominato direttamente il fantasma di B assolino il vero artefice del disastro della Campania. Finita la conferenza ed acquistato il libro, sul quale troneggia la dedica” Ad Achille con cui spesso concordo, non sempre” mi incammino per via Roma ridotta ad un vociante bazar medio orientale con negri che impuniti espongono la loro mercanzia contraffatta e giovinastri tatuati e piercingati che passeggiano spavaldamente con sguardi assassini. Giunto in Galleria sono attratto da un crocchio di astanti arringati da una voce troneggiante. Mi avvicino e mi accorgo che il caloroso tribuno non è un no global, bensì il presidente di un’associazione che si vantava, al cospetto di migliaia di esponenti della scalcinata borghesia napoletana, intabarrata in squallidi abiti da cerimonia. E cosa glorificava alla presenza delle istituzioni, Bassolino in testa, lo stentoreo oratore? Di aver restituito alla città la statua di Partenope sulla vetta del teatro massimo, dopo soli 40…anni di esilio, dimenticando, o forse ignorando, che Carlo III, il famigerato re borbone, in soli sei mesi, aveva fatto sorgere dal niente il San Carlo, indiscusso tempio della lirica. E mentre la folla delle auto clacsonanti impazziva per l’ingorgo causato da questi così eleganti cittadini, si poteva chiaramente comprendere che in questa cesura tra passato glorioso e presente ignominioso è la chiave di lettura della dolorosa ed inarrestabile deriva della nostra sfortunata città.
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Ultimo aggiornamento Giovedì 12 Marzo 2009 17:34 |