Bologna: Il furbetto Ferrari Il Presidente del Consiglio Mario Monti, intervenendo domenica in occasione dell’apertura del Meeting di Rimini, ha ricordato ai giovani presenti che gli evasori non dovrebbero essere più chiamati furbi o furbetti, ma con il nome che meritano. Ferrari, evidentemente, non ha tenuto conto dell’esortazione di Monti quando, in occasione di una intervista ai quotidiani reggiani, ha fatto affermazioni a metà fra l’arrogante ed il ridicolo.
Evidentemente il segretario del PD, ritiene che evadere le tasse non sia la stessa cosa che non pagare i diritti sull’uso di un marchio commerciale. A mio parere invece, evasione è ed evasione rimane. Stiamo ai fatti: il Pd ha ottenuto dal Comune di Reggio Emilia la concessione gratuita del marchio che caratterizza i ponti di Calatrava; marchio che lo stesso partito ha riprodotto sui manifesti giganti che pubblicizzano la Festa nazionale dei democratici. Personalmente ritengo che tale concessione gratuita sia impropria per due ragioni: la prima è che la Festa del Pd ha un carattere anche commerciale e quindi ciò comporta l’obbligo, a norma di regolamento, di pagare l’utilizzo de marchio; la seconda ragione riguarda il fatto che il marchio dei ponti di Calatrava, insieme ai ponti stessi, sono stati pagati da tutti i contribuenti reggiani per cui mi sembra inopportuno utilizzarli per una manifestazione politica di parte. Il segretario del PD, nel corso dell’intervista sembra quasi volere prendere i giro i reggiani affermando: “Noi come partiti abbiamo vantaggi e svantaggi”. No, caro Ferrari, voi avete solo vantaggi e privilegi, da decenni. Per questo torno a chiedere al Comune di Reggio, proprietario del marchio dei ponti di Calatrava, di far pagare al Pd quanto gli compete, per l’uso commerciale che ne ha fatto. Bologna, 22/08/2012 Fabio FILIPPI
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