Bologna: Errani a processo
La Procura di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio del Presidente della Regione Emilia- Romagna, Vasco Errani, per il famoso finanziamento di un milione di euro concesso nel 2006 alla coop rossa Terremerse, all’epoca guidata da Giovanni Errani fratello del presidente della conferenza Stato-Regioni.
Errani è accusato di falso ideologico per la relazione spedita nel 2009 in Procura, nella quale assicurava la correttezza della procedura seguita dalla sua Regione. Nel corso di un interrogatorio “segreto” svoltosi in giugno, il commissario straordinario per il terremoto, forse pensava di convincere i giudici dichiarando: “Non ho mai favorito o sfavorito qualcuno. Mai viste quelle carte, non sapevo nulla”. Se avesse taciuto, sarebbe stato certamente meglio per lui! Non bisogna sempre seguire i consigli degli avvocati, ma rispondere con onestà e serenità del proprio operato. Da anni presento ufficialmente atti istituzionali tesi a far chiarezza sulle scelte sciagurate della giunta Errani, specie nel settore dell’agricoltura dove la maggior parte dei finanziamenti sono destinati a favore dei progetti di filiera (coop rosse) e quasi nulla ai contadini che da millenni sostengono l’economia. Nel 2009, con grande coraggio chiedevo la restituzione del finanziamento milionario concesso a Terremerse, Errani dopo tre anni mi dà ragione: una recente determina regionale prevede, oltre al riconoscimento dell’indebita concessione del contributo alla coop Terremerse, anche la riconsegna del finanziamento ed il pagamento degli interessi per una cifra di 1milione e 353mila euro, ma ciò non si configura, come sostengono esponenti di sinistra, come un atto dovuto, ma semmai come un modo di mettere tardivamente le mani avanti. Nell’interesse dei cittadini, ho sempre chiesto al presidente della conferenza stato-regioni, di far chiarezza sui finanziamenti concessi alle coop, pur non condividendo i processi fatti prima sui giornali che nelle aule giudiziarie. Al tempo stesso mi guardo bene dal tentare un uso politico della magistratura, come ha fatto la sinistra in più occasioni: per questo ritengo esecrabile l’agire di chi usa due metri e due misure per giudicare i politici sottoposti ad indagine. A conferma di ciò, nei giorni scorsi, certi politici hanno gettato fango sul Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, per il solo fatto di avere ricevuto un avviso di garanzia. Ebbene, alcuni “giustizialisti” miei colleghi regionali di sinistra, hanno inopinatamente trasformato questo avviso di garanzia, in una dichiarazione di colpevolezza. Guarda caso però, gli stessi giustizialisti, di fronte al rinvio a giudizio di Errani, per un provvedimento ben più rilevante ed impegnativo, hanno teso a sminuire il fatto e a sottovalutarne l’importanza. Verrebbe quasi da dire: chi di spada ferisce, di spada perisce. Per di più, tutti sanno che la sanità in Lombardia costa di meno che in Emilia-Romagna ed è più efficiente. Ribadiamo comunque di non aver mai cavalcato la tigre del giustizialismo, mai lanciato monetine contro presunti colpevoli e continuiamo a ritenere gli indagati innocenti fino alla loro condanna definitiva. Bologna 27/07/12 FABIO FILIPPI
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