Silvio forever, un documentario non un film Stampa
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ItaliaNews - Attualita'
Scritto da Achille Della Ragione   
Giovedì 31 Marzo 2011 18:17

Silvio forever, un documentario non un film

Il regista Roberto Faenza cerca di imitare il celebre Caimamo del collega Nanni Moretti, ma il suo film si rivela poco più che un onesto documentario di immagini e brani di discorsi ed il risultato è l’esaltazione di uno straordinario personaggio, che ha debordato in tutti i campi nei quali è stato attivo, dall’imprenditoria alla politica, portando alla massima potenza vizi e virtù degli italiani, amato ed odiato in eguale misura.

La pellicola si traduce in un tutto Silvio minuto per minuto: infanzia e giovinezza, primi soldi guadagnati e prime amicizie, avventure immobiliari e l’impero televisivo, la discesa nell’agone politico ed il contratto con gli elettori, fino al bunga bunga ed alle caricature sui siti web di mezzo mondo.
Fondendo abilmente messaggi politici e peripezie istrioniche, egli è stato per anni votato ed idolatrato da milioni di italiani, nonostante le gaffes, i conflitti di interesse e gli scandali, più o meno presunti, affidati alla sua voce.
Giganteggiano nella galleria di comprimari due figure: la madre, alla quale fu legatissimo e don Verzè, il rettore del San Raffaele di Milano che, a proposito degli attacchi che gli vengono sferrati da opposizione e magistratura, parla di Calvario e di Passione.
Manca nel film la scena madre finale del Caimano, con la città in fiamme ed il popolo della libertà che scende in piazza per difenderlo dall’attacco della magistratura, mentre lui scende sprezzante dai gradini del tribunale.
Peccato, un occasione perduta.
Achille della Ragione