Italia: "Chagall, il mondo sotto sopra", Il volo di un artista tra realtà e fantasia
Forse il pittore che celebra più di altri la festa di San Valentino per i fidanzatini, che innamorati e leggeri si librano nel cielo, è proprio Chagall. Il titolo: "Chagall, il mondo sotto sopra"(Fig.1) è intrigante e sollecita gli ultimi visitatori, essendo la mostra già in corso dal 22 dicembre fino al 27 marzo al Museo dell'Ara Pacis Augustae dell'Urbe. A distanza di soli tre anni dalla precedente esposizione al Complesso del Vittoriano, che voleva onorare la nascita del pittore russo, Roma vuole, in ricordo dei 25 anni dalla sua scomparsa, raccontare il percorso di uno strano artista in bilico tra una realtà non sempre felice e il rifugio costante nel suo mondo poetico.
Marc Chagall (1887-1985) nasce a Vitebsk in Bielorussia e come russo parteciperà alla rivoluzione del 1917, cosi' come ebreo sentirà il peso della terribile esperienza dell'Olocausto. Sarà sempre uno spirito errante, di fatto per i viaggi continui, ma soprattutto perchè s'immerge nella tradizione russa e ne analizza la cultura. Le sue immagini sono una miscela di elementi che derivano dal folclore natio e dalla narrativa delle "Anime morte" di Gogol o dal romanzo magico per eccellenza di Bulgakov: "Il Maestro e Margherita". Nel 1910 é a Parigi, dove incontra ed è influenzato dalle avanguardie artistiche del momento. Ma il suo mondo visionario già allora è tracciato e determinato in tante opere dallo stile personale e inconfondibile. Dopo quattro anni ritorna in Russia e sposa Bella. Dal loro amore nascono splendide immagini di incontenibile felicità, realizzate attraverso una rappresentazione un po' naif , ma per l'accostamento delle forme e la vivacità dei colori sicuramente liriche. La seconda stagione parigina lo vede impegnato nell'illustrazione delle Favole di La Fontaine per Ambroise Vollard. Esse costituiscono l'occasione per approfondire lo studio degli animali che diventeranno veri protagonisti delle sue opere (Fig.2) e (Fig.3). Durante la seconda guerra mondiale in seguito all'occupazione tedesca lascia la Francia per Gli Stati Uniti come molti altri artisti. In America lontano dai tristi avvenimenti europei un velo di malinconia pervade le sue opere, a volte impregnate di oscuri presagi. Bella, la sua amata compagna, muore improvvisamente. Ancora una volta solo il suo lavoro gli darà l'energia necessaria a superare il triste momento. Ma sarà la Francia, sua patria di elezione, dove torna definitivamente nel 1948, a guarirlo. La sua tavolozza si arricchisce di colori più forti e decisi. Gli azzurri diventano più profondi, i rossi più ardenti e i gialli più accesi. Riconoscimenti e premi piovono da più parti, cosi' come mostre e retrospettive importanti non mancano di onorare le sue opere. Tra gli incarichi ufficiali gli viene affidata la decorazione della bellissima cupola dell'Opéra di Parigi. Perfino l'arte delle vetrate diventa per lui un terreno di brillante sperimentazione artistica; famose sono quelle delle cattedrali di Metz e Reims. "Un sipario trasparente - dice Chagall - tra il mio cuore e quello del mondo". Con la sua seconda moglie si reca più volte in Grecia e in Italia, abbagliato oramai dalla luce del Mediterraneo, tanto indispensabile alla vena creatrice di parecchi artisti suoi contemporanei. Da Vence nel sud della Francia, dove si stabilisce e condurrà la sua vita fino alla morte, entra in contatto con diversi pittori già stanziali in Costa Azzurra: Pierre Bonnard, Henri Matisse e Picasso. Con quest'ultimo a Vallauris condivide un grande atelier per la ceramica, lavorando al piano di sotto rispetto al pittore catalano. La fertilità creativa di Chagall spaziava in tutti i campi, dalla realizzazione degli scenari per i balletti in onore del suo grande maestro di Pietroburgo Léon Bakst, alle numerose litografie, tra cui quelle per "Dafni e Cloe", alcune delle quali sono presenti nella mostra romana. C'è un'opera esposta nelle sale dell'Ara Pacis emblematica della sua visione artistica. Il titolo è: "L'uomo con la testa rovesciata"(Fig.4) e presenta la firma scritta sotto sopra. Il personaggio raffigurato piega il capo all'indietro e guarda la realtà dal basso verso l'alto. "Un uomo che cammina ha bisogno di rispecchiarsi in un suo simile al contrario per sottolineare il suo movimento". La maggior parte delle opere provengono dal "Musée national de Marc Chagall" di Nizza, ma dai depositi del Centro Pompidou sono arrivati tre grosse tele molto interessanti per i temi trattati: "La Resistenza", "La Resurrezione" e "La Liberazione". Conclude la mostra un interessante documentario che illumina il visitatore sulla comprensione del mondo capovolto di un artista bizzarro e romantico. "Mi tuffo nei miei pensieri e volo sopra il mondo". Elvira Brunetti
|