Una deriva abortista Stampa
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ItaliaNews - Cronaca
Scritto da Achille Della Ragione   
Venerdì 07 Gennaio 2011 15:30

Una deriva abortista

La recente sentenza del Tar lombardo, la quale ha annullato un limite temporale che si erano posti i ginecologi della Mangiagalli di Milano, è giuridicamente ineccepibile, perché la legge 194/1978, nel dettare le norme regolanti l’aborto terapeutico non pone alcun limite, per cui, per assurdo, ma del tutto legalmente, si potrebbe interrompere una gestazione al nono mese, se la stessa provoca problemi psicologici… alla donna, illudendosi di non commettere un infanticidio.

All’epoca dell’entrata in vigore della legge gli aborti dopo il terzo mese venivano praticati iniettando delle sostanze tossiche letali per il feto, mentre ora si induce un mini parto attraverso la somministrazione di prostaglandine, per cui, essendo nel frattempo migliorate le tecniche di rianimazione, il feto, una volta espulso può tranquillamente continuare a vivere.
A chiunque salta agli occhi l’assurdità della norma e la necessità impellente di alcune modifiche alla vetusta regolamentazione, soprattutto rendendo possibile, come avviene in tutti i paesi occidentali e negli Stati Uniti, l’esecuzione dell’interruzione di gravidanza nelle prime settimane di gestazione  anche presso strutture private.                 
Achille della Ragione – ginecologo - Napoli