Sulle parole del Cardinal Caffarra |
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ItaliaNews - Cronaca | |||
Scritto da Fabio Filippi | |||
Giovedì 18 Febbraio 2010 15:19 | |||
Come politico cattolico mi riconosco e condivido in pieno la posizione contenuta nella nota dottrinale diffusa dal Cardinale Caffarra sul tema delle unioni omosessuali. Equiparare le unioni omosessuali al matrimonio è impossibile oltre che immorale per le differenze intrinseche contenute nelle due unioni. L’una, il matrimonio, assicura il bene della procreazione e della sopravvivenza della specie umana, mentre l’unione omosessuale è priva in se stessa della capacità di generare nuove vite. Questa differenza non è omofobia, non è privare lo stato della laicità o non riconoscere civilmente un rapporto affettivo: è solo riconoscere le cose come stanno. Nessuno vieta agli omosessuali la convivenza, possono ricorrere al diritto comune che già esiste per tutelare i loro interessi. Non è possibile invece pretendere di essere equiparati alla famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna come già recita l’art. 29 della Costituzione e non un articolo del codice canonico. È qui che si ritrova la laicità dello Stato: basta leggere la Costituzione. Proclamare e pretendere diritti inesistenti ci si pone fuori da essa e per un cattolico anche fuori dalla Chiesa. Anche il Papa ha ricordato ai membri della Pontificia Accademia per la Vita, sabato 13 febbraio, l’inviolabilità della vita dal concepimento fino alla morte naturale, ma non come fantasia di religione o fede ma come diritto che nasce dalla morale naturale scolpita nel cuore dell’uomo. Popolo della Libertà
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Ultimo aggiornamento Giovedì 18 Febbraio 2010 16:29 |